Non lo si ripeterà mai abbastanza, attenzione a quello che scrivete su Facebook: il mondo vi legge.
Certo, quando siamo da soli a casa nostra con davanti il nostro pc sembra strano pensare che chiunque possa leggere ciò che scriviamo sui social.
Nel momento in cui però pubblichiamo un commento quello diventa di dominio pubblico e noi… siamo nei guai! Soprattutto se abbiamo scritto una frase infelice o che potrebbe ritorcersi contro di noi.
Questo è quello che è successo ad una donna italiana. Licenziata per giusta causa per aver insultato la sua azienda su Facebook. Lo ha deciso la Corte di Cassazione respingendo il ricorso di una lavoratrice forlivese, con una pronuncia di cui dà notizia il Mattino.
La vicenda iniziò nel 2012 quando un’impiegata di 43 anni scrisse un post sul social network, con espressioni volgari e inequivocabili, dicendo in sostanza di essersi stancata della continua modifica degli incarichi che le venivano affidati.
Lo sfogo fu visto dal legale rappresentante dell’azienda, suo ‘amico’ sul web e due giorni dopo alla dipendente arrivò una lettera di contestazione e a fine mese il licenziamento.
Le parole diffamatorie scritte contro il datore di lavoro su un social network possono essere motivo di licenziamento per giusta causa. Questa la decisione di tre tribunali, in ultimo la Corte di Cassazione.
Se ancora ci fosse qualche dubbio, Facebook non è il posto per parlare male di datori di lavoro o aziende (capito?).
Consiglio per tutti: se volete sfogarvi perché il vostro lavoro vi rende infelici meglio farlo con un amica e non sui social!
Ancora una volta protagonista della vicenda Facebook e il suo uso universale. Indubbiamente oggi rappresenta lo strumento migliore per promuovere l’azienda ma anche per “diffamarla” (come ci mostra questa vicenda).
Da imprenditore ne sarei certamente risentito, la poca gratitudine mostrata dalla donna potrebbe offendere milioni di Italiani disoccupati che farebbero anche un lavoro di M…A pur di mettersi in tasca dei soldini e lavorare.
Mi piacerebbe conoscere il TUO parere in merito, parliamone nei commenti qui sotto o su Facebook (sembra essere appropriato in questo momento :))
Al prossimo articolo…
Io le avrei parlato,chiedendole di andarsene,visto che non le piaceva quel lavoro