Il web, attraverso i suoi diversi canali, è lo strumento principale utilizzato dalle aziende per attrarre i candidati. In particolare, per l’attività di recruiting, le organizzazioni ricorrono al proprio sito aziendale (45%), alla pubblicazione di annunci su siti specializzati nella ricerca di lavoro (32%) e alla consultazione di database (29%).
Lo rivela una recente indagine, condotta da Robert Half, società di recruitment specializzato, che ha intervistato 100 responsabili Risorse Umane italiani. Anche i social e professional network, già da qualche anno, sono parte integrante dei processi di recruiting, infatti più della metà del campione intervistato (54%) utilizza uno o più network online per le ricerche di personale: la pagina Facebook dell’azienda è in testa con il 25%, seguita da LinkedIn (16%) e Twitter (13%).
Ma quali gli strumenti tecnologici che i responsabili RU sceglierebbero di utilizzare se potessero non tener conto dell’aspetto economico? I video aziendali (interattivi) sono la prima opzione per il 38%, il sito web dell’azienda resta in classifica con il 33% seguito dal 29% che sceglie i blog aziendali. L’efficacia della tecnologia si traduce anche nell’aumento del numero di cv inviati, lo dichiara il 57% degli intervistati, con il conseguente sovraccarico di lavoro per gestire le candidature ricevute dagli uffici risorse umane.
“La lettura dei cv richiede molto tempo. Se pensiamo, inoltre, che spesso gli uffici risorse umane hanno team ridotti, le attività di screening e la valutazione delle candidature possono rallentare il processo di selezione – commenta Erika Perez, Associate Director di Robert Half -. Appellarsi dunque a risorse esterne per essere supportati nell’attività di ricerca e selezione diventa strategico per molte aziende.”