Se hai una pagina Facebook e la usi per lavorare sicuramente sotto qualche inserzione o post avrai trovato il commento di qualcuno che volutamente critica quello che fai senza nemmeno informarsi o provare quello che tu proponi. Parlo dei “Webeti” o “Odiatori” di professione che trovi in particolare su Facebook.

Un popolo che sta crescendo a visto d’occhio e che prende di mira chiunque provi a fare qualcosa (senza fare distinzione). Sono bravi e sanno che parole usare per farti salire il sangue in testa, ma devi abituarti. Non esiste una cura o una pillola per eliminare questa malattia digitale.

Io li chiamo “Webeti” ovvero i “professionisti” dell’odio, che vomitano violenza verbale, intolleranza e disprezzo, coloro che non vogliono solo irritare o offendere, ma intendono scatenare gli istinti più bassi che ognuno di noi ha dentro.

E non risparmiano nessuno: personaggi famosi e persone comuni. L’odio dell’hater è generato da dei sentimenti di gelosia e invidia, come ha detto da Frank Pucelik quando invidiamo qualcuno è perché il suo successo, grande o piccolo che sia, ci pone di fronte alla nostra mediocrità, e noi odiamo questa sensazione. L’hater odia la persona che invidia.

Ho deciso di scrivere questo articolo perchè ho avuto modo di confrontarmi con loro in alcuni articoli e inserzioni. Devo ammettere che mantenere la calma o restare Zen diventa difficile quando leggi certe cose.

Questi signori e signore si limitano a leggere il titolo di quello che scrivi (non provano minimamente ad avere il beneficio del dubbio) e passano subito all’attacco. Ecco qualche esempio:

webeti-picto

l’articolo in questione trattava di come aumentare la resa e la lettura dei post su Facebook. Puntuali e precisi come svizzeri, i “Webeti” arrivano e seminano il seme dell’odio e del disprezzo. Lo stesso seme che vorrebbero inseminare dentro di te, non cadere in provocazione (Non è semplice, lo so). Io spesso ci cado e poi ho solo rimpianti, in fondo loro ci offrono una grande possibilità: DIVENTARE AUTOREVOLI.

I signori dei commenti sopra, senza provare quanto scritto nell’articolo, hanno pensato subito di etichettare il tutto come inutile o consigliandomi di cambiare lavoro. Secondo te hanno provato davvero se le tecniche indicate nel mio Post? Certo che NO!

Ti spiego meglio, rispondere a commenti duri e provocatori ti permette di acquisire credito agli occhi di chi legge i commenti (Fidati, li leggono anche se sono centinaia). Quindi non desistere dal rispondere, devi farti avanti e controbattere ad ogni colpo.

Ora arriviamo allo scopo di questo articolo, come attaccare? Cosa scrivere o cosa NON scrivere? Come sfruttarli a tuo vantaggio? Cercherò di rispondere a queste domande…

Restare calmi è davvero difficile, ti assicuro che ti passerà per la testa qualsiasi cosa, dopo aver letto un loro commento le tue mani inizieranno a sudare, non vorrai fare altro che “spaccarli” virtualmente.

La tua testa inizia a farsi mille domande, cosa ho sbagliato? perchè mi attacca cosa ho fatto? Non ci conosciamo e mi giudica? Ma chi è questo cretino/a? ecc…

Devi tenere i nervi al loro posto, devi stare calmo o calma e mettere in pratica questi preziosi consigli (anche io dopo aver ceduto a diverse provocazioni, ho imparato a seguire questi consigli con grande successo).

Adesso che ne sappiamo un pochino di più cerchiamo di capire come riconoscere l’odiatore di turno e che categoria potresti trovarti.

Ci sono dei trucchi, potresti trovarti davanti uno di queste 4 categorie:

1- il nostalgico. l’odiatore nostalgico è quello che parte con i bei tempi andati, di quando si stava meglio eccetera. potenzialmente hater, evita l’interazione. Lo puoi incontrare se i tuoi contenuti parlano del passato o danno pareri personali su fatti storici.

2- quello che soffre di interpretazione precoce. quando leggi un commento che si rivolge al titolo anziché al contenuto, evita l’interazione. Tra questi si nascondono molti haters. Se i tuoi titoli sono molto persuasivi o provocatori, lui potrebbe essere il prezzo da pagare (I due dell’esempio in alto sono di questa specie)

3- il politico. schierarsi politicamente ok, ma se parti con la politica in un post o un blog devi sapere che cerchi rissa. evitare l’interazione. Se hai un blog o se parli di politica o politici, lui sarà sicuramente pronto ad attendere il tuo contenuto.

4- l’offensivo. chi inizia con una parolaccia i suoi post magari poi ripiega la coda fra le gambe, ma è comunque un haters, una persona che non cerca nessun genere di confronto, va online per sfogarsi. Lui lo trovi ovunque, molto spesso lo incontro nei miei post dove si parla di migliorare i post di Facebook.

5- l’invidioso. Il peggiore di tutti, con lui ci sarà poco da fare. Non leggerà neanche quello che scrivi, ad una sola parola che accende l’invidia scatterà il commento pieno di odio. Questo è quello che quasi sicuramente potresti trovare se i tuoi contenuti sono formativi o informativi.

L’hater non ne vuole sapere niente di confronto, ma tu devi provarci. Se gli rispondi inizierà una animosa discussione in cui il suo EGO prevarrà in ogni senso. Non risponde logicamente, proseguo il suo sproloquio e basta! Però tu non devi temere, devi affrontarli con i tuoi mezzi e come apprenderai leggendo questo articolo.

Ecco cosa fare:

1 – IGNORALO

Ignorarlo. Alcune di queste persone hanno subito episodi dolorosi che li hanno portati a provare sensazioni negative verso gli altri, il mondo e spesso anche sé stessi. In alcuni casi puoi persino dispiacerti di questa condizione ma in nessun modo la sofferenza personale giustifca il riversare odio sugli altri. Non si tratta di un comportamento giusto o sbagliato ma di un comportamento ANTISOCIALE che favorisce il proliferare di rabbia e odio nel web, fino ad assistere a quei fenomeni che ogni tanto appaiono nella cronaca.

Purtroppo in alcuni casi ignorarli è il metodo migliore per evitare il peggio.

2 – IRONIA

Certo, di fronte ad insulti pesanti difficile avere L’ATTEGGIAMENTO giusto per affrontare la situazione, ma prendere un respiro e smontare le offese con ironia e sarcasmo a volte è la scelta migliore. L’ironia, nella mia esperienza, è sicuramente una grande arma. Ironia e sostanza devono essere i punti forte del tuo commento. Non dimenticare di rimanere in tema, cerca sempre di troncare facendo domande che possono mettere in difficoltà il tuo Odiatore.

3 – NON ALIMENTARE LA DISCUSSIONE

Se all’interno di una discussione inizia a insultarti non bisogna alimentare la sua voglia di protagonismo. Se si ignorano i suoi messaggi, non avrà nessun motivo per continuare a scrivere e andrà alla ricerca di un’altra vittima. Se proprio non ne puoi più dei suoi messaggi, bloccalo e tanti saluti. In questo modo non potrà più disturbare la tua quiete. Devi essere bravo nel riconoscere questo tipo di odiatore.

Con loro il confronto o la risposta non funziona, qualsiasi cosa tu possa dire sarà sempre fallimentare.

Quando una persona offende, se l’offesa è fine a sé stessa non bisogna assolutamente scendere al loro livello, altrimenti si rischia di perdere la nostra immagine anche di fronte alle persone che ci stimano.

2 – RINGRAZIARE PER I LORO COMMENTI

Questa strategia può essere usata se nel commento c’è un fondo di verità, anche distorto, dal quale può nascere una minima cosa positiva.

In questo caso, anche se il commento è chiaramente pieno d’odio è utile ringraziare chi lo ha scritto, prendendo spunto da ciò che ha detto per migliorarsi o promettere di migliorarsi per il futuro.

4 – NON RISPONDERE SUBITO AL COMMENTO

I commenti di queste persone tendono a far reagire “di pancia”, spegnendo il nostro cervello razionale e attivando invece quello emotivo, ed è per questo che siamo portati a rispondere a tono.

Questo è sbagliato: è opportuno far passare del tempo, minimo qualche ora o un giorno, prima di rispondere, così da aver smaltito l’ira e poter pensare in modo razionale alla miglior risposta da fornire.

4 – REGOLA DEL 30%

Non possiamo piacere a tutti. Soprattutto ai Webeti. Nella vita si incontrano solo un 30% di persone a cui potremmo piacere, il restante 70% ci odierà o ci ignorerà. Gli haters si trovano in questo 70% e non dovremo far altro che ignorarli per vivere serenamente. Molto spesso utilizzo questa regola, mi aiuta nei momenti più difficili con Webeti che davvero mi mettono alla prova.

5 – NASCONDERE I COMMENTI

Facebook offre uno strumento potentissimo per limitare l’azione degli haters: nascondere i loro messaggi (non amo molto questo punto). Hai la possibilità di nascondere i commenti offensivi in modo da non alimentare le polemiche e bloccare la discussione sul nascere. Ti consiglio di usarlo raramente, almeno io faccio così. Non amo molto questo tipo di censura, dal momento che ho deciso di affrontare uno strumento pubblico, devo essere in grado di saper affrontare quello che viene (Webeti compresi).

Invece che nascondere puoi usare questo strumento come minaccia, magari funziona e il tipo o la tipa desiste.

6 – RISPONDERE A TONO

Come anticipato, i Webeti possono darti una grande mano. Infatti se riuscirai a rispondere in modo concreto e convincete, conquisterai gli altri utenti che leggono la discussione. Riuscirai ad essere AUTOREVOLE davanti agli occhi di chi legge. Ti consiglio di prepararti prima eventuali risposte del genere o almeno crearti una linea difensiva.

Tu sai perfettamente quali potranno essere i tipi di commenti che ti potranno fare, e quindi non dovrai fare altro che preparare risposte demo da usare al momento. Non questi casi devi ridurre al minimo l’errore, devi essere perfetto. Se conosci bene il tuo lavoro non avrai difficoltà. Mi permetto di darti un consiglio (ho appreso questo dopo aver commesso diversi errori in passato), rispondi chiedendo perchè ti scrive quello e motivando il tuo post. Chiudi il commento chiedendo una soluzione al tuo odiatore di turno, facciamo un piccolo esempio:

Torniamo all’esempio mostrato sopra nella foto, in quel caso ho risposto spiegando le mie intenzioni, l’obiettivo del post era portare visite e non like, questo perchè i soldi vengono generati dai clienti che converti sul tuo sito e non dai like che ricevi. In questo modo ho potuto far capire cosa volevo ottenere e screditando il commento ricevuto. Tranquillo, vedrai crescere i like del commento del tuo odiatore di turno, questo perchè loro attirano altri e quindi questi saranno solidali con un bel Like. Non ti deve interessare, vai avanti per la tua strada.

Quando rispondi, anche semplicemente con “non sono d’accordo”, è molto importante argomentare le risposte e spiegare perché non si è d’accordo.

Se riusciamo a fornire argomenti validi e solidi la tesi dell’altro non reggerà, e noi usciremo “vincitori” da questo confronto, dimostrando agli altri la nostra superiorità e mettendo, pian piano, a tacere l’hater e conquistando AUTOREVOLEZZA, proprio grazie ad alcuni “Webeti”.

7 – MODERARE LA DISCUSSIONE

Prima di BLOCCARE un utente dalla propria pagina, è possibile cercare di moderare la discussione eliminando i messaggi sgradevoli. Se l’utente torna a pubblicare e scatena la rabbia degli altri utenti, non resta che bloccarlo.

8 – BLOCCARE SPECIFICHE PAROLE

Una delle migliori funzionalità nascoste di Facebook è la possibilità di impostare un filtro che blocchi preventivamente i messaggi degli haters. Non dovrai far altro che inserire le parole che vuoi bloccare e ogni volta che un utente scriverà un commento utilizzando una di quelle parole, il messaggio non verrà pubblicato. Semplice, vero?

Devo dire che questa è sicuramente una grande arma, ti consiglio di usarla e usarla bene. Ti renderà la vita sul Social migliore.

L’odiatore di professione è un fenomeno da Social, prima o poi dovrai affrontarlo. ATTENZIONE: Una nota positiva. Quando cominci ad avere haters, significa che hai iniziato ad avere successo.

Il mio consiglio generale comunque, è quello di non vedere il fenomeno haters come una cosa positiva per il tuo Business. Devi solo saper gestire la faccenda. Molti di questi sono solo invidiosi in cerca di fama, persone che vogliono un po’ d’attenzione da parte vostra, in modo da essere notati grazie al vostro nome.

Certo, ci sono personaggi e pagine che fanno oggettivamente rosicare, ed alla fine penso che ciascuno di noi sia stato almeno una volta un hater, ma farlo per vocazione è una cosa che alla lunga rovina solo il fegato, ed ad ogni modo è molto meglio essere quello che fa rosicare piuttosto che essere quello che rosica.

Purtroppo i Webeti ci sono e ci saranno, bisogna solo imparare a riconoscerli e avere una strategia di risposta. Ora grazie a questo articolo puoi avere idea di come riconoscerli e di come affrontarli uscendo vincitore.

Così, con un vero e proprio insulto, il professor Umberto Eco nel 2015, tra il serio e il faceto, tacciava gli odiatori da tastiera che popolano ogni giorno i social network:

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”

Buon Business… senza Webeti!

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